Il Borgo del Balsamico su Il Messaggero, Rubrica Questioni di gusto /Â Aceto balsamico di Reggio Emilia, il distillato nobile
a cura di Alessandra Iannello
Balsamic Vinegar of Reggio Emilia: A Distillate of History and Tradition
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP non è un semplice condimento, ma un vero e proprio distillato di storia e eccellenza. Le sue origini risalgono almeno al 1046, quando l’imperatore Enrico III chiese un pregiato aceto a Bonifacio, marchese di Toscana. Nei secoli, questo prodotto è stato considerato un bene prezioso, tanto da essere incluso nelle doti nobiliari.
At Balsamico's Borgo, the sisters Cristina and Silvia Crotti continuano questa tradizione con una produzione basata su una storica acetaia di famiglia, con botticelle antiche, alcune risalenti addirittura al ‘700. Il processo produttivo è meticoloso: il mosto d’uva di Lambrusco e Trebbiano viene cotto e invecchiato in batterie di botti di legni diversi, come rovere, acacia e ginepro, che conferiscono aromi unici.
L’invecchiamento è certificato attraverso tre bollini distintivi sulle bottiglie da 100 ml:
🔸 Bollino aragosta: almeno 12 anni di affinamento
🔸 Bollino argento: tra 15 e 18 anni
🔸 Bollino oro: oltre 25 anni
A dimostrazione della versatilità di questo prodotto, gli chef Marta Scalabrini, Ivan Giglio e Giorgio Falzarano del ristorante Marta in Cucina hanno creato un menù interamente dedicato al balsamico, dall’antipasto al dolce. Il loro lavoro ha evidenziato come fuori dalle zone di produzione ci sia ancora confusione sulle caratteristiche di questo prodotto straordinario.
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia non è solo un ingrediente, ma un patrimonio gastronomico da valorizzare e conoscere.